La Rocca

Dopo la caduta dell’impero Romano inizia per la Valle Telesina la sua storia di soggezioni e sottomissioni che andrà avanti per secoli quasi senza interruzione. Andrà sempre più scomparendo l’antica fierezza, l’audacia, l’indomito valore dei Sanniti di un tempo per lasciare così il posto ad una passiva rassegnazione che col passare del tempo divenne un vero e proprio modus vivendi.

Allorché i barbari invasero l’Italia, Telesia fu conquistata dai goti e successivamente divenne dominio dei Longobardi i quali vi regnarono per oltre cinque secoli. Arrivarono poi i Saraceni che misero la valle a ferro e fuoco. Due terremoti segnarono ulteriormente la città che fu ricostruita due anni dopo, nel XI secolo, con l’avvento dei Normanni Telesia fu nuovamente distrutta, ciò costrinse gli abitanti ad edificare altre città nei dintorni, nacquero così Cerreto e Massa Superiore. I Sanframondi, diretti discendenti degli antichi Normanni edificarono una fortezza sulla collina di San Salvatore ora denominata “La Rocca”. Esso sorge sulla sommità del monte in posizione strategica fra il monte Acero e il monte Pugliano. Da questo momento diverrà nota come: Rocca Nuova, successivamente verrà conosciuta come: La rocca di Episcopo, per aver ospitato durante il terremoto del1349 il vescovo di Telese ed infine come Rocca del Casale per la sua dipendenza dal sottostante Casale di San Salvatore.

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Sempre su questa collina, viene realizzata una maestosa rete idrica ampia poco più di mezzo ettaro, effettuata in due fasi di lavorazione non molto distanti nel tempo. La presenza in questo luogo di numerose cisterne ci ha indotto a pensare che vi fosse un collegamento con l’acquedotto della sottostante città di Telese. I Sanframondi nella costruzione del castello prescelgono una forma rettangolare con quattro torri agli spigoli e con una cinta muraria che contornava tutto il castello. Nel 1479 la Rocca cambia padrone dopo oltre duecento anni, con l’avvento dei del re Aragonese Ferdinando I, alla famiglia Sanframondi vengono tolti tutti i privilegi. La proprietà della Rocca, passa nelle mani di Giovanni Monsorio figlio di Rinaldo e maggiordomo del re Ferdinando. Nel corso dei secoli la Rocca viene frequentata raramente tanto che nella metà del XVII secolo essa viene infestata da briganti e malviventi per i quali rappresenta un facile rifugio ed un naturale nascondiglio.

Nel secolo XVIII la Rocca viene frequentata solo da qualche isolato cacciatore o da qualche Carbonaio, mentre tutta la popolazione ha ormai preso dimora definitiva nel sottostante Casale oggi noto come San Salvatore Telesino.